Terza
- Admin
- 18 nov 2019
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Dono e Perdono - Enzo Bianchi - 2014, Einaudi editore
In una società segnata da un accentuato individualismo, con i tratti di narcisismo ed egoismo che la caratterizzano, c’è ancora posto per l’arte del donare? Donare è un’arte difficile: “donare se stessi” – perché si tratta non solo di dare ciò che si ha, ma di dare ciò che si è – richiede una coscienza profonda dell’altro. L’atto del donare provoca gioia al donatore perché è un atto concreto che lega il donatore al cosmo, all’altro: è un atto percepito come speranza di comunione.
L’essenza del cristianesimo sta nell’annuncio di un amore gratuito riversato da Dio sugli uomini che ci raggiunge prima che noi possiamo fare qualcosa per meritarlo. La gratuità cristiana conosce la migliore narrazione nel dono per eccellenza, il per-dono. Il perdono è dono fino all’estremo che richiede un sacrificio di se stessi in rapporto all’altro, una vera conversione da attuarsi in se stessi; si tratta di rinunciare a vendicarsi, di rinunciare a rivalersi contro chi ha commesso il male.
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Georges de La Tour, Il pagamento, olio su tela, 1630-35

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